Trekking a Taiwan: cosa metto nello zaino?
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1. Temperatura
1.1 Temperature in città
Taiwan è attraversata dal Tropico del Cancro, la parte dell’isola al di sopra di esso appartiene ad una fascia climatica subtropicale, mentre quella al di sotto tropicale umida, di tipo monsonico.
La stagione monsonica va approssimativamente da giugno/luglio a settembre/ottobre, durante la quale, nelle zone a livello del mare, la temperatura oscilla tra i 25 e i 43 gradi, si alternano giornate umide e soleggiate a periodi in cui l’isola è investita da tifoni. Il resto dell’anno la temperatura è mite, gli inverni sono caldi, e raramente si scende sotto agli 11 gradi.
Allerta aria condizionata
Come in tutti i paesi tropicali, l’aria condizionata a stecca all’interno degli edifici e dei trasporti pubblici è una certezza. Disclaimer soprattutto per viaggiatrici donne: portate sempre un piumino o un pile in borsetta, un paio di calze e un buff, per tenervi al sicuro da cervicale, mal di gola e congestioni.
1.2 Temperature in montagna
Il macroclima di tundra alpina è presente solamente nelle aree che superano i 3800 m di altitudine. Data la latitudine dell’isola, la neve perenne non è presente dove solitamente si trova sulle nostre Alpi.
Nonostante le temperature in montagna durante il giorno possano superare i 30 gradi, di notte possono scendere sotto allo 0 termico, è dunque necessario essere equipaggiati con tutto ciò che si ritiene personalmente necessario per affrontare notti all’aria aperta con queste temperature.
2. Abbigliamento
Di seguito l’abbigliamento che io personalmente consiglio per affrontare un trekking sulle montagne Taiwanesi. Tenendo conto delle temperature medie, modificate l’equipaggiamento in base alla conoscenza del vostro corpo e della vostra personale regolazione termica in ambiente montano.
2.1 Calzature
Scarpe da trekking, quelle a cui siete abituati, possibilmente che proteggano bene il piede e la caviglia per camminate di molte ore, e che siano resistenti all’acqua (goretex o tessuti equivalenti).
Due paia di calzini performanti, di quelli che si adattano alle calzature da trekking, stanno belli fermi e non fanno venire le vesciche (io uso i Bridgedale) e infine un paio di calzettoni di lana o di pile per la sera, da infilare nella ciabatta o nel classico sandalo da tedesco, o nelle Crox, a seconda di quanto è sviluppato il vostro gusto dell’orrido.
Precedentemente io appartenevo al team sandalo Lizard e calzettone, che trovate qui, ora sono passata alla squadra ciabatta simil-Crox made in China. Questo perché quando in piena notte mi sveglio nella tenda, con la necessità impellente di svuotarmi la vescica, tempo che 1) decido che è veramente un’urgenza e sono costretta ad uscire dalla tenda, 2) mi divincolo dalla trappola che è diventata il mio sacco a pelo, 2) apro la cerniera della tenda, 3) armeggio per infilarmi correttamente i sandali, è già quasi troppo tardi. Mentre invece, ciabatta pronta, -zac- …E in un attimo raggiungo la postazione pipì. Inoltre quando l’erba attorno alla tenda è bagnata, o il terreno circostante è innevato o fangoso, indossando i sandali con i calzettoni, si rischia di bagnare i calzettoni, con conseguente rischio di congelamento piedi.
Se il trekking previsto lo richiede, sarebbe opportuno portare anche un paio di scarpe aggiuntive, che possono essere calzature leggere da corsa, scarpette in neoprene da barca o altro (io porto le five fingers), per avere una scarpa di riserva per attraversare i fiumi. Molti fiumi possono non avere acque trasparenti, che ci permettono di vedere il fondale, per cui attraversando un fiume è sempre meglio avere i piedi protetti.
2.2 Parte superiore
In Asia come ovunque in ambiente montano, occorre vestirsi a cipolla. Si inizia con 2 magliette in tessuto tecnico per camminare, oppure una maglietta e una canottiera (e tanta crema solare). Sconsigliate le magliette in cotone, in quanto i tempi di asciugatura sono troppo lunghi, il tessuto è poco comprimibile ed è pesante. Se volete la sensazione di un tessuto naturale sulla pelle, invece del sintetico optate per la lana merino. Gli indumenti più freschi e leggeri in merino che abbia mai provato sono quelli della linea Zone Knit di Icebreaker, che permettono davvero alla pelle di traspirare anche quando il sole vi cuoce, ma la lana non vi protegge dai raggi solari, che filtrano attraverso le fibre di tessuto.
Personalmente, ho abbandonato le magliette a maniche corte anni fa, per adattarmi alla modalità tropicale: maglia a maniche lunghe in tessuto anti UV con cappuccio, che puoi trovare qui + guanti anti UV, per ridurre al minimo le parti del corpo esposte al sole.
Un copricapo che schermi la luce solare è d’obbligo, che sia una visiera come la mia, un cappellino, un cappello a punta da cinese nelle risaie o un sombrero poco conta, l’importante avere la testa e il volto protetto dal sole. Ugualmente importanti gli occhiali da sole.
Poi ci vuole uno strato intermedio ovvero la tipica “felpetta in tessuto traspirante” o camicia, un piumino, un pile pesante o maglione di lana per i freddolosi, e guscio antipioggia (sempre in Goretex/Pertex e materiali affini).

Io utilizzo questo strato intermedio di Rab per camminare, oppure solamente questo softshell che vedete in foto.

Per la sera ho sempre con me il pile di Mountain Equipment, estremamente caldo, ma anche comprimibile, per non prendere tanto spazio nello zaino.
Come gusci antipioggia, a seconda della stagione e del percorso previsto, alterno un doppio strato con un triplo strato di Rab.
Come cambio per la sera consiglio una maglia a maniche lunghe di tessuto tecnico o di lana merino. Io alterno intimo tecnico in lana merino di icebreaker o di monsroyale.
2.3 Parte inferiore
Occorre un cambio per la sera. Solitamente io indosso una calzamaglia (tipo leggings) in lana merino.
Un paio di pantaloni lunghi da escursionismo idrorepellenti, io uso i questi di Mountain Equipment, e un paio corto. Io utilizzo degli shorts molto corti o degli shorts al ginocchio, a seconda dell’umore al momento di fare lo zaino. Oppure quelli che si dividono con la cernierina, se li trovate comodi. Possono essere utili anche un paio di copri pantaloni antipioggia (goretex, pertex o tessuti equivalenti), che trovate qui.
2.4 Lungo o corto?
Durante le escursioni e le soste serali è sempre consigliabile avere gambe e braccia coperte, per due ragioni:
2.4.1 Insetti, sanguisughe e cose striscianti – per le stesse ragioni per cui anche sulle nostre montagne, sarebbe sempre indicato avere gli arti inferiori coperti, anche qui si rischia di essere punti o morsicati o mangiucchiati da animali di vario genere. Sono pertanto consigliabili calzini alti, che coprano la caviglia e, quando sopportabile, pantaloni lunghi.
2.4.2 Bambù nano – mentre per insetti e rettili mi sono trovata più volte a soprassedere, e andare in giro in shorts, perché stavo morendo di caldo, non si può fare la stessa cosa quando ci si addentra nel bambù nano. Nel bambù nano, non si riesce a vedere i propri piedi, mani, corpo, né tantomeno il sentiero o i potenziali pericoli. La traccia si percepisce attraverso gli scarponcini o seguendo lo zaino della persona davanti, se c’è una persona davanti. Il bambù (e i simpatici rovi che sono sempre nascosti in esso), ti infradicia da capo a piedi e ti graffia letteralmente ovunque. Di conseguenza, per le immersioni nel bambù è consigliabile un abbigliamento che permetta di essere ben protetti da qualsiasi avversità.
3. Campeggio
Per la notte
Materassino, sacco a pelo, lampada frontale e tenda per la notte, se prevedete di fare un’escursione senza appoggiarvi a bivacchi. Io utilizzo i materassini di Thermarest, con diversi indici di isolamento termico a seconda dell’altitudine e della stagione: questo per il freddo e questo per i luoghi caldi. Li uso entrambi quando devo dormire veramente al freddo, ma questo normalmente non accade a Taiwan.
Per cucinare

Cibo, pentolafornelletto, accendini e fiammiferi, gas, gamella, posate, bicchiere, borracce e filtri per l’acqua per le scorpacciate. Essenziali sono i filtri per l’acqua e almeno una borraccia a imboccatura larga, in modo che si possa facilmente trasferire l’acqua filtrata e bollita dalla pentola alla bottiglia. Le camel back sono fighe e utilissime, ma non devono essere il vostro unico contenitore per l’acqua, perchè non possono ricevere acqua bollente. In alternativa, io utilizzo una bottiglia nalgene con la cannuccia gommosa del camel back, che mi risolve il problema dell’acqua bollente, senza rinunciare alla comodità di bere senza dovermi fermare.

4. Pioggia
In caso di pioggia, come già accennato, è essenziale l’utilizzo di un guscio impermeabile e possibilmente anche copri pantaloni, che possono essere accompagnati da un ombrello da escursionismo (ciò che lo rende da escursionismo è il fatto di essere super leggero) e/o da una mantella antipioggia (che io considero scomodissima, ma ognuno ha i suoi gusti). Io porto sempre anche copri guanti impermeabili, per evitare che mi congelino le mani.
Per quanto riguarda la scelta del guscio, la caratteristica più importante è che esso possa traspirare: è completamente inutile proteggersi dalla pioggia con un guscio a triplo strato, in un ambiente relativamente caldo, se poi ci ritroviamo completamente zuppi a causa della nostra stessa traspirazione, che viene intrappolata all’interno della giacca. Quindi, quantità di strati adeguata all’ambiente dove andremo a camminare, e un po’ di considerazione alla qualità del prodotto, per evitare l’effetto sacchetto di plastica, e finire poi per inzupparsi comunque e congelare.
5. Altri amenicoli
Se ancora il vostro zaino non ha superato i 50 kg, (scherzo, normalmente il mio zaino, con le borracce vuote, non supera mai i 18kg) ci sono altre piccole cose che dovete o potete infilarci.
Prima il dovere…
La crema solare. Raga lo so che non piace a nessuno, ma siamo ai tropici, qui si muore per insolazione, quindi o modalità Livingstone, o protezione solare, se volete girare in canotta e pantaloncini.
L’asciugamano. Ve lo spiega Douglas Adams il perché. Il nostro asciugamano però deve essere in microfibra ultraleggero e ad asciugatura rapida, mi raccomando.
Una seconda lampada frontale di emergenza con batterie.
…Poi il piacere.
I taiwanesi si portano mascotte di peluches per fare le foto in cima alle montagne. Informazione gratuita. Che poi magari se li vedete con gli animaletti vi pentite di non esservi portati il vostro coniglietto, ecco.
Io consiglio di portare penna e quadernino, perché in mezzo alla natura, all’improvviso diventiamo tutti poeti sentimentaloni, e sarebbe un peccato non registrare il momento per mancanza di supporto per la scrittura.
Macchine fotografiche, go pro, telefono cellulare e relativi cavi, powerbank e pannelli solari. Fiat lux (nel significato attribuitogli da Stefano Benni, chi può intendere intenda eheh), nei bivacchi non si possono caricare le batterie di nessun device, quindi bisogna essere energeticamente autonomi.
6. Sono già atterrato e mi sono dimenticato qualcosa!
Per quanto le montagne taiwanesi siano desolate e selvagge, a Taiwan non mancano le grandi città dove si possono trovare tutti i più conosciuti marchi di attrezzatura alpinistica. A Taipei, ad un passo dalla stazione ferroviaria, si trovano negozi con articoli di Mammut, Icebreaker, Buff, Arcteryx, Smartwool, Snowpeak, Montbell, Mystery Ranch, Bonfus, Msr, Patagonia, Atunas (il brand alpinistico taiwanse per eccellenza) e molte altre. In caso di necessità potrete trovare tutto in loco.
Se hai qualsiasi domanda sull’equipaggiamento, o ti stai arrovellando sulla provenienza delle citazioni letterarie, scrivimi e sarò felice di aiutarti!