Notte in albergo a Chengdu in camere condivise.*
Prossime partenze
Giugno
Viaggio trekking alla scoperta dell’Altopiano Tibetano.
15 giorni 14 notti
Il viaggio in breve
In cammino tra i monti della Cina Orientale, alla scoperta della cultura cinese, tibetana e di quella delle altre minoranze etniche che popolano le montagne della Provincia del Sichuan. Sulle orme dei cammini spirituali dei monaci tibetani, percorriamo il “kora” attorno al Minya Konka, la montagna più alta del Sichuan, che domina l’intera catena dei monti Daxue dai suoi 7556m. Attraversiamo verdi vallate seguendo i corsi di fiumi impetuosi, circondati dai ghiacciai e dalle imponenti vette aguzze dei monti Daxue, saliamo su altissimi passi alpini, sfiorando i 5000 m e raggiungendo i santuari localizzati proprio in questi punti di passaggio, con le loro bandierine colorate, che diffondono le parole di mille preghiere nel vento.
Proseguiamo nella regione dei monti Aba, scoprendo la cultura Jiarong, con i suoi villaggi costellati dalle misteriose torri di pietra che sembrano essere state le protagoniste dei culti animisti del passato. L’ultimo trekking nel Parco Naturale di Siguniang shan, i “Monti delle Quattro Fanciulle”, ci porterà a superare i 5000 m: dalla cima del monte Dafeng, la minore delle quattro fanciulle, si apre una vista mozzafiato sul resto del Massiccio, le cui vette escono dalle nuvole, come sospese in mezzo al cielo. Lasciamo infine le terre alte per tornare in pianura e ritornare nella vivace metropoli di Chendgu. Ogni tappa del nostro cammino è condita dalle pietanze tradizionali del Sichuan, conosciute per essere tra le più gustose (e piccanti) della Cina, e le specialità tibetane delle terre alte.
Galleria
Quota d'iscrizione
Spese in loco: 200€
Il pacchetto si completa con l’acquisto dei voli e dell’assicurazione di viaggio.
Notte in albergo a Chengdu in camere condivise.*
Il nostro trasporto ci porta fino alla città di Leshan, in passato un importantissimo centro e snodo commerciale, in quanto situata nel punto di incontro tra i tre grandi fiumi del Sichuan, il fiume Dadu, il Minjiang ed il Qingyi, che mischiano le loro correnti impetuose per andare poi a confluire nello Yangtze. Proprio nel loro punto di incontro, sorge un famoso monumento buddhista, scavato nella falesia di roccia lambita dalle acque del Minjiang: una gigantesca statua di Buddha Maitreya, alta 71m, costruita appunto per pregare il Buddha di rendere le acque meno pericolose per la navigazione.
Passiamo la giornata a visitare il parco del Buddha di Leshan, ricco di storia e testimonianze artistiche appartenenti alle varie fasi della diffusione del Buddhismo in Cina. La sera ci rechiamo in un ristorante locale per assaggiare la specialità del posto: il “qiaojiao niurou 跷脚牛肉”piattini di carne e altre pietanze cotti nel brodo di carne e coriandolo fresco.
Notte in albergo a Leshan in camere condivise.*
Notte in ostello in camere condivise.
13,9km +717m 6h
Minya Konka stiamo arrivando! Ci svegliamo presto per la colazione, tibetana o cinese a scelta, salutiamo la moglie e i bambini di Laohuzi e partiamo a piedi sul sentiero che parte direttamente da dietro a casa sua, con i suoi cavalli al seguito. Camminiamo lungo il corso del fiume Yulin e, dopo poche ore, la vallata si apre al cospetto del mare di ghiaccio che scende dal piccolo Minya Konka, il fratello minore del monte attorno al quale si sviluppa il nostro percorso, con la sua aguzza cima di 6000m. Proseguiamo lungo lo Yulin tra verdi prati e tratti rocciosi, sempre al cospetto di questi giganti del massiccio del Minya Konka, fino a raggiungere il villaggio di pastori di yak di Riwuqie Inferiore. Dopo una breve sosta, attraversiamo il fiume e risaliamo ancora un centinaio di metri fino a Riwuqie Superiore, una tranquilla prateria dove possiamo campeggiare. Ci sistemiamo nelle tende e andiamo a dormire presto dopo aver consumato un pasto a base di riso e diversi contorni di verdura e carne, in stile cinese, preparati dalla guida e da Laohuzi.
Notte in tenda in campo non attrezzato. No bagni, acqua corrente non potabile nel fiume.
In seguito alla colazione a base di focaccia tibetana, raccogliamo le energie per il dislivello della giornata! Oggi saliremo a 4900m, per superare il passo di Chole e scollinare sull'altro versante. Il terreno sarà probabilmente ricoperto di neve, quindi ci prepariamo ad indossare guanti, cappelli e sciarpe, per seguire i santuari di preghiera tibetana che ci segnano la via, e aumentano man mano che ci si avvicina al passo. Qui è presente il vero e proprio santuario di preghiera: esso consiste in una torretta di pietre impilate, avvolta in sciarpe tibetane dai colori caldi, (come quelli degli abiti dei monaci) alle cui estremità sono collegati cordini, ancorati a terra, dai quali sventolano centinaia di preghiere scritte su bandierine colorate, destinate a dissolversi nel vento.
Dopo una breve sosta per ammirare la vista sul ghiacciaio e la cima del Reddomain (6112m), scendiamo sull'altro versante per raggiungere il campeggio di stasera, nei pressi della sorgente di uno degli affluenti del fiume Moxi gou.
Notte in tenda in campo non attrezzato. No bagni, acqua corrente non potabile nel fiume.
Ci svegliamo in vista delle cime aguzze del Duogelongba (5960m), del Duoqulongba (5962m) e del maestoso Daddodmain (6380m) candide di neve. Attraversiamo il fiume Moxigou e proseguiamo sul sentiero in costa, passando attraverso altri affluenti del Moxigou dalle acque tumultuose, se necessario con l'aiuto dei cavalli. In questa giornata camminiamo in una fitta foresta, che diventa quasi spettrale quando avvolta nella nebbia, fino a raggiungere un’altra verdeggiante prateria, nuovamente sulle rive del Moxigou, per piantare le tende e rifocillarci con il cibo cinese e tibetano della nostra guida locale.
Notte in tenda in campo non attrezzato. No bagni, acqua corrente non potabile nel fiume.
Oggi proseguiamo alla volta del caseggiato di Zimei, prima su sentiero alpino non ben tracciato poi su una strada sterrata percorribile con mezzi motorizzati, resa tale per gli allevatori di cavalli e yak che vivono qui, che fino a pochi anni fa potevano raggiungere le loro abitazioni solamente attraversando il passo di Zimei, in due giorni di cavalcata dal villaggio di Yulongxi. Prima di arrivare alle case dei tibetani, passeremo il bivio che porta al campo base del monte Nama, con la sua cima innevata di 5588 m di altitudine, davanti alla quale si erge l'immenso Minya Konka, che ci guarda dall’alto dei suoi 7556m, con la sua imponente lingua di ghiaccio che scende nella valle: il ghiacciaio Gongba. Al cospetto di questi aguzzi massicci di roccia e ghiaccio, attraversiamo Zimei Superiore e Intermedio per arrivare a Zimei Inferiore, dove trascorriamo la notte dopo una gustosa cena sempre in stile misto cinese-tibetano.
Notte in tenda in campo non attrezzato. No bagni, acqua corrente non potabile nel fiume.
Ultimo giorno del Kora attorno al Minya Konka, ci lasciamo i giganteschi massicci dietro le spalle per abbassarci sempre più di quota e camminare nuovamente in una foresta di conifere e ginepri asiatici.
L'obiettivo di oggi è percorrere la valle allagata di Bawang, con i fusti degli alberi che emergono dalle acque del fiume straripato diversi anni fa, colmando l'intera vallata. Camminiamo su sentieri sul bordo dell'acqua e, arrotolando i pantaloni e cambiandoci le scarpe, direttamente nell'acqua. Sempre a disposizione i cavalli di Laohuzi, nel caso il fiume fosse troppo profondo o la corrente troppo forte per attraversare a piedi.
Giungiamo infine a Jiebeishi, dove il nostro autista ci sta aspettando, e ci porta al villaggio di Caoke, dove potremo cenare con una hotpot, specialità sichuanese, e immergerci nelle pozze delle sorgenti termali del nostro alloggio per la serata. Qui salutiamo Laohuzi, che ripercorrerà il tragitto alla rovescia per tornare a Kangding con i suoi cavalli.
Notte in albergo in camere condivise.*
Il nostro autista ci accompagna nuovamente a Nord, fino alla contea di Danba, un’altra regione autonoma tibetana, questa volta abitata dall'etnia Jiarong, un gruppo assimilato sotto alla grande famiglia tibetana in tempi relativamente recenti, la cui lingua si distanzia molto dal tibetano standard e il cui antico culto animista si mescola ad oggi con il buddhismo tradizionale tibetano.
Raggiungiamo il villaggio di Suopo, un pugno di case e torri di pietra arroccate sul versante della montagna, posiamo i bagagli al nostro alloggio, visitiamo il paese entrando anche in una di queste antichissime costruzioni, oggi adibita a piccolo museo familiare, dove sono conservati artefatti ed abiti antichi della famiglia Li.
Alloggiamo a casa di Zhuoma e sua moglie: tutto ciò che viene preparato qui è prodotto dalla famiglia: hanno polli, maiali, due yak, un grande orto e un frutteto. Zhuoma stesso si reca spesso nel bosco per aggiungere funghi selvatici ed erbe spontanee commestibili alle pietanze della moglie. La sera, se siamo fortunati, si siederà con noi, per raccontarci alcune delle mille leggende che ruotano attorno all’origine delle torri di Danba, delle invasioni Mongole e della Principessa Xixia, che pare essersi rifugiata proprio qui nel paese di Suopo attorno al XII secolo.
Notte in albergo in camere condivise.*
Prepariamo gli zainetti per la giornata e consegnano i bagagli all'autista, che li trasporterà in albergo per noi. Dopo una colazione in stile sino-tibetano, prendiamo i panini al vapore della nonnina di Zhuoma come pranzo al sacco e un'altra bellissima escursione ci aspetta. Questa volta camminiamo ad altitudini nettamente inferiori, poiché il punto più alto che raggiungiamo è a soli 3060m, il passo che separa Suopo (Sokpo) da Zhonglu (Tronang), il cui attraversamento ci permette di scollinare su questo altro villaggio Jiarong e godere della vista delle sue torri, che ricoprono il versante della montagna, attorniato da quattro suggestive cime: le loro montagne sacre. Ci fermiamo per un tè al centro di ricerca sulla cultura Jiarong, se i ricercatori non sono impegnati in qualche conferenza, altrimenti continuiamo a scendere verso il paese per poi goderci un aperitivo guardando il sole tramontare dietro alle montagne, dalla terrazza del nostro alloggio. Qui potremo gustare un pasto tradizionale tibetano e visitare il piccolo museo familiare al pian terreno dell’alberghetto.
Notte in albergo in camere condivise.*
L'autista ci viene a prendere presso l'albergo di Zhonglu e ci dirigiamo verso il parco naturale di Siguniang Shan, le montagne delle Quattro Fanciulle. Raggiungiamo il villaggio all’inizio della vallata dove si estende il Parco Naturale e ci accomodiamo a casa di Chuan Chuan. Qui possiamo far riposare un po’ le nostre gambe affaticate dal dislivello del giorno precedente e consumare un’ottima cena, sempre cucinata utilizzando le verdure dell'orto che attornia l'abitazione. In base ai nostri livelli di energia e motivazione, possiamo decidere se nei prossimi due giorni effettueremo un percorso ad anello verso il lago di Bajiaopeng e ritorno, oppure optare per la vetta della Cima Grande, a 5023m. Compiliamo vari form di permessi per l'accesso al Parco Naturale e prepariamo gli zaini per la spedizione dell'indomani sotto le istruzioni di Chuan chuan. Lui è guida di alta montagna e si occupa dell’organizzazione delle spedizioni, mentre la moglie ed i genitori si gestiscono i visitatori e le camere, coltivano il terreno e cucinano.
Notte in ostello in camere condivise.
Oggi partiamo per la nostra ultima escursione. Dopo che i nostri documenti di ingresso al Parco sono stati esaminati e accettati dagli addetti, ci incamminiamo verso la valle di Haizigou. Anche questa volta si cammina con lo zaino giornaliero, mentre il grosso del bagaglio resta in groppa ai cavalli. Siamo accompagnati da guide escursionistiche tibetane Jiarong, che lavorano per Chuanchuan e verranno con noi per tutto il percorso in rapporto di due a uno, è la regola qui vigente. Man mano che risaliamo il pendio verso Haizigou la natura si fa più selvaggia, il paesaggio più aspro e l'ambiente silenzioso. Si sente solo il gorgogliare del fiume, il vento tra le foglie degli alberi, e lo stridere di qualche aquila solitaria. Risaliamo il versante occidentale della valle, fino a raggiungere il campo base della Cima Grande delle Quattro sorelle, a 4300 m di altitudine. Le nostre guide ci aiutano a montare il campo e preparano per noi una cena mista cinese-tibetana.
Notte in campeggio semi attrezzato. Bagno privo di acqua corrente.
Con la salita alla Cima Grande, 12.4km +700/-1600 8h
Sveglia alle 3, partenza alle 3.30, camminiamo nel buio lungo il fianco della montagna con le luci frontali, lentamente, per arrivare in vetta alla Cima Grande con il sorgere del sole, e ammirare i colori e l'atmosfera surreale di questi giganti di roccia avvolti nel ghiaccio, che spuntano dalle nuvole come satelliti, nella debole luce rosa-aranciata del sole. Rientriamo al campo base, dove possiamo riposare un paio d'ore prima di riprendere il nostro percorso e chiudere l’anello uscendo dal Parco Naturale. Torniamo quindi a casa di Chuanchuan per una meritata doccia calda un pasto tradizionale.
Notte in ostello in camere condivise.
Notte in albergo in camere condivise.
Ci rechiamo in aeroporto con il treno ad alta velocità e ci imbarchiamo sul volo di ritorno.
Pernotto in aereo.
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